Torino 24 dicembre 2015 – Una delegazione composta dalla Deputata Eleonora Bechis, Alternativa Libera (AL), da Maurizio Penna, Presidente di AL Torino, Federico Dolce, Possibile, si recherà all’ICAM di Torino per portare un sorriso ai bambini che passeranno il Natale con le loro mamme in prigione.
“Domani 25 Dicembre, sarò in visita al carcere di Torino, per portare un dono ai bambini dell’ICAM. Ci dimentichiamo troppo spesso che i bambini figli di detenuti non hanno colpe, invece la detenzione del proprio genitore li coinvolge, ne trasforma la quotidianità, rendendoli fragili sul piano psicologico. I bambini hanno il diritto all’affetto dei genitori, e lo possono avere solo stando con loro in condizioni “normali”. Vivere in prigione per un cucciolo d’uomo é un fatto traumatico, é una soluzione dolorosa. Trascorrere i primi mesi di vita in prigione porta con sé inevitabili conseguenze psicologiche, migliorarne le condizioni di vita è quindi necessario per limitare i danni. Anche sul tema dei bambini il Papa ha fatto sentire la sua parola: «Non smettete mai di sognare!». Lo ha detto ai figli di detenuti e detenute ricevuti in Vaticano con il Treno dei Bambini nel maggio scorso.
Nelle carceri c’è bisogno di spazi e modalità a misura di bambino, consentire a tutti loro di avere libertà di movimento e un contatto fisico col genitore, un arredamento idoneo, colorato, con giochi e aree verdi per poter stare all’aperto è un numero maggiore di ore di incontro con il loro genitore.” lo afferma la deputata Bechis, Penna aggiunge “Il nostro sogno é quello di fare insieme una comune iniziativa, insieme a tutte le singole persone, le associazioni, i movimenti, i partiti politici, con chiunque voglia migliorare il Mondo facendo crescere questi bambini con una speranza, quella di non dover più soffrire fisicamente e moralmente solo perché colpevoli di….innocenza.”
Dolce conclude: “Possibile crede nell’efficacia delle misure alternative, nella riabilitazione del detenuto e nella funzione sociale del sistema detentivo. Con questo spirito ci attiviamo convintamente per un piccolo gesto nella direzione di trasformare il carcere da luogo di detenzione punitiva a luogo in cui si abbia la possibilità di incontrare persone che presentano un modo diverso di progettarsi la vita, mediante il lavoro, la crescita culturale e l’esperienza genitoriale.”
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