martedì, marzo 19

Prof. Stefano Vanin, Presidente EAFE: “Sicuramente la Scienza contribuisce alla Giustizia”

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All’Evento “Arte, Cultura e Scienza per i Diritti Umani e contro la Filiera Psichiatrica” del 22 marzo prossimo, la presenza di un grande professionista, l’entomologo forense di fama mondiale Stefano Vanin, Presidente dell’Associazione Italiana ed Europea di Entomologia Forense e Professore all’Università di Genova.

Sono felice di poter partecipare a questa Iniziativa, perché mi dà la possibilità di poter parlare di Scienza correlata ai Diritti Umani e mi offre l’opportunità di portare un punto di vista scientifico sul tema. Uno dei compiti e delle missioni che ho – sia come docente e professionista, sia personalmente come uomo – è quello di promuovere visioni scientificamente corrette che vadano al di là di tante chiacchiere che spesso si sentono in tv e che davvero non hanno nulla di scientifico”.

Prof. Vanin, Lei è tra i massimi esperti in materia, per questo voglio chiederLe subito come, attraverso la Scienza, si può garantire l’applicazione e la salvaguardia dei Diritti Umani?

È importante capire quali sono le vere scienze perché non tutto è scienza. Finalmente negli ultimi anni si è arrivati all’idea di ‘prova scientifica’ intesa come prova misurabile e scientificamente analizzabile in un contesto di crimine. Mi piace qui ricordare quello che diceva Kirk già nel ‘53, ovvero che a differenza dei testimoni la prova scientifica non cambia idea, c’è sempre e non rinnega se stessa. La Scienza forense è dunque quella che si basa su una prova oggettiva, ovvero sull’individuazione di fattori oggettivamente osservabili e misurabili. Bisogna quindi innanzitutto stabilire cosa è scienza e cosa non lo è, e in Italia purtroppo questo elemento sta nelle mani di un giudice che decide se e cosa utilizzare, cioè che decide se una scienza può essere portata in Tribunale oppure no, contrariamente a quanto avviene in altri Paesi dove esistono delle Commissioni che vagliano le discipline decidendo che cosa è scientifico e che cosa non lo è”.

La Scienza – e l’oggettività su cui la Scienza si fonda – può dunque garantire la verità e di conseguenza la libertà in un Tribunale ma soprattutto nella vita di una Famiglia?

“Direi di sì, sicuramente la Scienza contribuisce alla giustizia portando una prova scientifica che c’è e che posso misurare. Inoltre, il garante della Scienza è il metodo scientifico, che dev’essere conosciuto e utilizzato in maniera opportuna. Il concetto di prova scientifica indubbiamente rappresenta il vero salto in avanti nelle investigazioni rispetto ai ‘Poirot, Colombo, Sherlock Holmes’… che escogitavano, facevano elucubrazioni, mentre qui ci basiamo su delle oggettività che superano – a mio avviso – anche le testimonianze, perché la memoria è fallace e spesso e volentieri si prendono degli abbagli. La memoria temporale può lasciare enormi problemi, il ‘mi pare di aver visto’, il ‘mi sembra di ricordare…’ lasciano il tempo che trovano, mentre al contrario la prova è quella senza dubbi. Poi, che si giochi sull’interpretazione della prova è un altro discorso, ma quando è riconosciuta come prova, è prova”.

Come, attraverso la Sua disciplina in particolare, si potrebbe portare verità nei casi di abuso o di abbandono di un bambino o un anziano?

“L’entomologia forense è una Scienza che si può applicare per capire per esempio i tempi del decesso nei casi di morte. Inoltre, nei casi di persone non autosufficienti abbandonate o non accudite, gli insetti possono fornire delle prove importanti per definire le responsabilità di chi era chiamato a prestare loro assistenza. Gli insetti si sviluppano sulle piaghe, sui pannoloni, sulle ferite, dunque la loro presenza ci indica un tempo, ovvero per quanto tempo quella ferita non è stata curata o quel pannolone non è stato cambiato. In America per esempio questa disciplina è stata utilizzata diverse volte, mi viene alla mente un caso di marito e moglie che hanno fatto di tutto per far morire la mamma di lui per entrare in possesso della casa, e la prova che li ha incastrati sono stati proprio gli insetti trovati sul materasso, a indicare una negligenza oggettiva che segnalava uno stato di abbandono. Quando abbiamo a che fare soprattutto con persone non autosufficienti, gli insetti possono essere degli indicatori di qualità e di pulizia degli ambienti o anche di igiene personale altamente significativi: una formica da sola certamente non può essere considerata un indicatore, ma se ci sono numerose formiche, mosche, blatte, allora lì mi pongo delle domande e spesso i risultati che l’entomologia forense consente di fornire sono proprio la risposta”. 

Clara Centili
Ufficio Stampa I.N.PE.F.

Per partecipare all’evento “Arte, Cultura e Scienza per i Diritti Umani e contro la Filiera Psichiatrica” in programma il prossimo 22 marzo è necessario prenotarsi fin da subito scrivendo a: eventosociale20@gmail.com
Per informazioni: ufficiostampa.inpef@gmail.com – 329.9833862

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