sabato, aprile 27

QUANDO MUORE UN BAMBINO

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QUANDO MUORE UN BAMBINO
CHE VOLEVA SOLO ESSERE LIBERO SIAMO TUTTI COLPEVOLI
di Vincenza Palmieri

– dedicato ad Andrei, 9 anni, scappato da una Casa Famiglia –


Non si può scrivere sul corpo caldo di un bambino che voleva solo essere libero. Se non per affermare con forza che siamo TUTTI COLPEVOLI.

Visto che “i Bambini appartengono allo Stato“, come da altre parti sostenuto, e “non a mamma e papà“, non possiamo pensare che i colpevoli siano solo gli operatori delle strutture che non hanno alzato ancora di più le sbarre e le barriere; quanto la Filiera Psichiatrica che, da sfondo integratore, permette che i Bambini siano prigionieri, in Italia.

Sentiamo parlare, ripetutamente, fino alla noia (una noia condita da paroloni più o meno scientifici) di “inidoneità genitoriale” a cui si pone rimedio con la “messa in sicurezza” all’interno di queste strutture.

Ma, in realtà, dobbiamo dire le cose come stanno: queste sono Carceri, sono TSO e Manicomi per Bambini.

E, dunque:
– finché si continuerà a riempire le stanze delle CTU che spadroneggiano nelle vite delle Famiglie;
– finché si darà potere a chi non ha nessuna competenza, neanche interpretativa di fatti, comportamenti e reazioni;
– finché saranno queste persone, queste strutture, queste procedure a occuparsi di bambini piccoli, di madri indifese, di padri smarriti;
– finché il potere sarà dato a questi singoli garantiti e protetti dalla Filiera;

allora, avremo ancora:
– Bambini che muoiono sotto un treno,
– Bambini che muoiono soli di tumore nelle Comunità in cui non è neanche concesso di vedere i genitori,
– Genitori e Nonni che muoiono senza che sia concesso loro di salutare per l’ultima volta i propri figli o nipoti,
– Bambini che si suicidano all’interno delle strutture,
– Bambini che lì imparano comportamenti devianti,
– Bambini che conoscono e fanno uso di droghe dentro le Case Famiglia,
– Bambini che vengono sedati, legati nelle Case ad Alto Contenimento, o minacciati di continuo di essere trasferiti in Psichiatria,
– Bambini che vengono stuprati nelle Comunità,
– Bambini che muoiono e i cui Genitori vengono a sapere della loro scomparsa solo mesi dopo, senza poter conoscere nemmeno dove siano stati seppelliti.

E se questi sono “solo fatti eccezionali” e non la regola – perché tutto il resto è composto da brave persone e buone strutture – questo non significa che si possa voltare lo sguardo altrove.
Perché finché un solo bambino soffrirà qualcosa del genere, finché anche un solo bambino sarà resettato*, tutti i bambini soffriranno in egual misura.

Perché ogni bambino è tutti i Bambini. E tutti i Bambini sono nostri Figli.

Vincenza Palmieri
Presidente INPEF, Consulente Tecnico

 

[*quella sul Reset dei Minori è una ricerca originale della Professoressa Vincenza Palmieri le cui risultanze sono contenute all’interno del volume “Non so se sai…di Bibbiano” (Armando Editore, 2023)]

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