venerdì, aprile 26

Storia di Mamma Lucia e di una Vergogna Italiana

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NON CI RESTANO CHE GIORNALI E TV?

Storia di Mamma Lucia e di una Vergogna Italiana.

di Vincenza Palmieri

Come tecnico forense solitamente non entro nel dibattito mediatico ma di fronte allo sdegno estremo e alla scelta soprattutto della mamma di volere portare alla luce ciò che le istituzioni avrebbero dovuto impedire o condannare e non l’hanno fatto, sento come mio preciso dovere quello di testimoniare ed essere presente, al fianco di mamma Lucia.

Come CTP ho seguito la sua storia e tutte le fasi tecniche, sottolineando come fosse un intervento punitivo il continuare a voler tenere lontano i bimbi da una madre idonea ed amorevole e che gli stessi adorano sopra ogni cosa. Una madre colpevole di aver denunciato il compagno per le violenze subite e non solo. Una donna che si era rifugiata in un centro antiviolenza per sfuggire all’orrore insieme ai suoi figli ed essere protetta. Ma anche Lucia, come altre, è stata mandata via, lontana dai suoi figli a cui non può nemmeno telefonare. E che vede in un luogo neutro (si fa per dire) mentre il padre violento li può incontrare al bar con l’educatrice.

Lucia non è stata creduta: in Italia le donne che denunciano hanno ragione solo quando muoiono e la denuncia che dovrebbe essere una soluzione, si trasforma in un incubo.

Molte donne in Italia non denunciano proprio perché sanno, è noto, che ENTRANO IN QUESTI LUOGHI CON I PROPRI FIGLI E NE ESCONO SENZA, COME LUCIA CHE È ARRIVATA AL PUNTO DI AFFERMARE, IN UN SERVIZIO A FUORI DAL CORO “SE L’AVESSI SAPUTO, AVREI CONTINUATO A PRENDERE LE BOTTE E NON PERDERE I MIEI FIGLI”.

Ma a tale sdegno si aggiunge il dolore di apprendere che quella piccola, dolce bambina, desiderosa di vivere la sua mamma, che lo ha chiesto in ogni modo, in CTU, di tornare dalla mamma dopo 3 anni di casa famiglia ha subito un grave abuso. Lei sarebbe scappata via dalla Casa Famiglia ma non l’ha mai fatto per non abbandonare in Comunità il suo fratellino che ne era entrato a 5 anni. Lei, la piccolina, fattasi mammina del fratellino. Adultizzata dalle Istituzioni.

Fino ad essere violata da un compagno di prigionia, più grande di lei. Il tutto nascosto alla mamma. Ho appreso che per la Tutrice, padrona assoluta, insieme alla Comunità, della vita di mamma e bambini, ha riferito che “è stata consenziente, quindi…”

LA BAMBINA OGGI, NEANCHE CONSAPEVOLE DEL RAPPORTO, È PREOCCUPATA INVECE CHE LE COMPAGNUCCE LA CONSIDERINO UN’INFAME. IL RAGAZZO È STATO TRASFERITO E QUESTO RAPPRESENTA PER LEI UN SENSO DI COLPA. QUESTO È ESATTAMENTE CIÒ CHE ACCADE NELLE ISTITUZIONI TOTALI, NELLE CARCERI. LA LEGGE DELLA GALERA È L’OMERTÀ, SE RACCONTI, SEI FUORI.

È QUESTA L’EDUCAZIONE CHE DOVEVA ESSERE IMPARTITA ALLA BAMBINA, TENUTA “PROTETTA” LONTANO DALLA MADRE? A QUALI RITORSIONI È ANCHE SOTTOPOSTA? COME VIVE IL FRATELLINO PICCOLO L’EMARGINAZIONE DI CUI È VITTIMA OGGI SUA SORELLA IN UN CONTESTO DOVE SOPRAVVIVI SE SEI IN UN GRUPPO SOLIDALE?

QUESTA È LA LOGICA DEL CARCERE, IL RESET DEL DETENUTO CHE PER SOPRAVVIVERE APPRENDE ED AGISCE L’ETICA DEL GRUPPO IN CUI È INSERITO. SI DEVE ADATTARE SE NON VUOLE SOCCOMBERE. È COSÌ CHE SI CREA LA MENTALITÀ DEL DETENUTO CHE ANNIENTA SÉ STESSO. BISOGNA CORRERE AI RIPARI SUBITO, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.

È PER QUESTA RAGIONE, PER I GRAVI DANNI A CUI SONO SOTTOPOSTI I DUE PICCOLI, SORELLA E FRATELLO, DI CUI SAREBBE OPPORTUNO CHIEDERE CONTO A TUTTI COLORO CHE ANCORA TENGONO PRIGIONIERI I DUE FRATELLINI, CHE CHIEDO CON FORZA – PRIMA CHE ACCADA ANCORA ALTRO – QUANTO GIÀ ESPRESSI IN AMBITO PERITALE: CHE I DUE PICCOLI TORNINO OGGI DALLA MAMMA, NELLA LORO DELIZIOSA CAMERETTA, COME ABBIAMO VISTO IN TV, NELL’AMORE INFINITO CHE QUESTI PICCOLI VIOLATI MERITANO E CHE SOLO FUORI DA LÌ POSSONO RICEVERE.

Storia di Mamma Lucia e di una Vergogna Italiana

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