Dopo le migliaia di partecipazioni al Forum
“Il Valore della Giustizia in Italia: tra prove oggettive e prove opinabili.
L’Etica e le Perizie: il sistema italiano”,
due giornate di spessore e approfondimento sul tema
«I media e la Scienza: considerazioni etiche
per lo Scienziato forense»
e
«L’Etica del Consulente tecnico
tra Scienza e Deontologia»
Il Presidente INPEF, Vincenza Palmieri:
“Gli approfondimenti scientifici portano sostanza a una materia
in cui spesso assistiamo a troppe parole e pochi fatti.
C’è davvero bisogno di rivedere questo sistema,
se consideriamo che in Italia ci sono attualmente 2 milioni di CTU”.
Roma, novembre 2021 – Sulla scia del grande successo del Forum “Il Valore della Giustizia in Italia: tra prove oggettive e prove opinabili. L’Etica e le Perizie: il sistema italiano”, l’ampia e calorosa partecipazione da parte di addetti ai lavori, studenti, ma anche un numero sorprendente di “semplici” cittadini interessati, ha richiesto che le attività proseguissero con ulteriori giornate di approfondimento.
Pertanto, sono previsti due importanti Focus tematici legati al Sistema Peritale e della Giustizia in Italia:
– Mercoledì 17.11 alle ore 18
«I media e la Scienza: considerazioni etiche per lo Scienziato forense»
con il Prof. Pier Matteo Barone e la Prof.ssa Rosa Maria Di Maggio
– Martedì 23.11 alle ore 18
«L’Etica del Consulente tecnico tra Scienza e Deontologia»
con la Dr.ssa Marina Baldi
Due momenti fondamentali, che confermano la necessità di continuare a parlare di Giustizia, di Diritti, di Verità. Temi ed attività particolarmente cari all’impegno quotidiano, personale e professionale del Presidente INPEF – la Prof.ssa Vincenza Palmieri – che ha fortemente voluto tale iniziativa.
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Prof.ssa Palmieri, innanzitutto la lettura del dato numerico: i temi legati alla Giustizia e al Sistema Peritale nel nostro Paese hanno mosso un grande interesse.
Certamente sì! Parliamo di migliaia di persone che ci hanno seguito. E il dato numerico è sempre un elemento che – per quanto una valutazione quantitativa vada sempre accompagnata da un’osservazione qualitativa – diventa importante. Oltre 700 persone hanno seguito il Forum in diretta, con una partecipazione degna di nota anche dal punto di vista tecnico. Il tema ha ricevuto un’attenzione d’alta qualità: personalmente, leggendo i commenti arrivati durante e dopo la diretta, ho constatato soprattutto il desiderio di continuare a parlarne.
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Quindi dopo aver affrontato i grandi temi, si è compresa la volontà ma anche la capacità di poter entrare nello specifico?
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Esattamente. Considero la prima giornata del Forum come un momento di estrema sensibilizzazione sociale per portare l’attenzione su questi grandi temi. Adesso, gli approfondimenti scientifici vanno proprio nella direzione di portare sostanza in una materia dove spesso ci sono troppe parole e pochi fatti. C’è davvero tanto bisogno di rivedere questo sistema, se consideriamo che in Italia ci sono attualmente 2 milioni di CTU.
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Ecco Presidente, cosa è richiesto per avere un’autorevolezza ma anche una concretezza e un’efficacia, in questo campo?
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Credo che innanzitutto sia richiesto essere competenti; e poi, certo, coraggiosi. Perché il coraggio nasce innanzitutto dalla conoscenza: le persone coraggiose sono persone che sanno ciò che stanno facendo. Per questo occorre mettere da parte l’eroismo ed essere più fedeli alla Scienza. Essere formati e continuare a formarsi vuol dire non perdere alcun elemento: le nuove normative, le migliori pratiche che altri colleghi diffondono, o ancora le risultanze di ricerche, o di sentenze già emanate. Ecco, tutto questo nell’insieme deve contribuire a fare del tecnico un professionista interessato alla ricerca del dato oggettivo, ovvero scientificamente attendibile.
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E si può dire che l’attualità stia andando in questa direzione?
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Si può dire che la riforma Cartabia su questo ci stia dando ragione: è il momento di eliminare i profili di personalità, le deduzioni, la psicodiagnosi, la psicologia dinamica, la psicanalisi e quant’altro, che rientrano in quella che è la formazione soggettiva dell’osservatore o afferiscono ad altro tipo di competenze e di scienze di osservazione. È il momento di guardare, invece, soprattutto a ciò che si vuole risolvere, a ciò che si vuole ottenere e a quali quesiti si debba rispondere nel maggiore interesse collettivo o, nel caso dei Minori, in quello che deve essere realmente il supremo interesse del Minore.
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Com’è possibile allora fare in modo che consulenze e perizie non si nutrano di logiche “inquinate”, ma piuttosto si ispirino a principi etici e scientifici?
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Io penso che ci sia un aspetto del nostro lavoro che viene spesso sottovalutato, che è quello dell’osservazione: per osservare bisogna saper guardare esattamente ciò che è, senza aggiungere altro. In altre parole, non si devono inserire le proprie considerazioni personali perché queste, essendo di base soggettive, rischiano poi di inquinare l’obiettivo finale, che è quello della ricerca della verità e quindi della soluzione.
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Quindi la differenza, all’atto pratico, la fa davvero la professionalità e la competenza di chi opera.
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Assolutamente. Ed è così importante, al punto che ho voluto fondare la Scuola Nazionale Peritale! Proprio per lavorare insieme e formare tantissimi Periti e Consulenti Tecnici con un punto di vista che sia il più oggettivo possibile, soprattutto che non introduca nella prassi dati falsi o luoghi comuni che non rientrano in quelle che sono le normative, le regole e le leggi che governano questo sistema. Il CTU non è un despota, non è colui che detta legge nel contesto di osservazione e valutazione, ma colui che lavora al fianco dei Consulenti di Parte per trovare in maniera condivisa le migliori soluzioni possibili e le osservazioni che all’uno o all’altro possano sfuggire. Soprattutto i CTP non dovrebbero lavorare l’un contro l’altro armati: il confronto non dev’essere scambiato per un processo senza esclusioni di colpi. Dev’essere invece un momento in cui insieme, professionisti ed esperti, rispettosi l’uno dell’altro, valutano e rispondono ai quesiti posti dal Giudice e, se necessario, aiutano il Giudice ad andare oltre quegli stessi quesiti, qualora non inquadrino bene la situazione o la alterino.
Questa è l’azione da intraprendere, questo è il senso e lo scopo reale e sano di questo sistema. E la valenza dei prossimi incontri sarà appunto di riflessione condivisa rispetto a quelli che sono gli strumenti e le competenze più giuste per portare Verità e Giustizia in un’Aula di Tribunale, nell’ottica di salvaguardare proprio quei Bambini e quelle Famiglie che troppo spesso finiscono per esserne le prime vittime.
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Per seguire i singoli incontri, che si svolgeranno in modalità webinar il 17 e il 23 novembre, è necessario iscriversi inviando una mail di prenotazione a ufficiostampa.inpef@gmail.com; il link di accesso alla piattaforma verrà inviato qualche ora prima della diretta, che sarà inoltre visibile in streaming anche sulla Pagina Facebook INPEF.
Ufficio Stampa I.N.PE.F.