venerdì, aprile 19

Pedagogia Giuridica, Forense e Penitenziaria Nuovi percorsi formativi: intervista a Stefania Petrera

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pedagogia giuridicaLa Professoressa Stefania Petrera, Responsabile Relazioni istituzionali INPEF e docente  in diversi Master, è Pedagogista, Pedagogista familiare e Giudice onorario presso la sezione per i minorenni delle Corte d’appello di Roma, nonché Tutor Organizzatore di tirocini didattici presso il corso di laurea in scienze della Formazione Primaria; l’abbiamo intervistata in merito ad uno dei Master di punta dell’offerta formativa dell’INPEF:

COME E’ NATA L’IDEA DI ORGANIZZARE IL MASTER IN PEDAGOGIA GIURIDICA, FORENSE E PENITENZIARIA ?

Il master è frutto di una scelta culturale in linea con la filosofia formativa dell’INPEF, da sempre impegnato nella realizzazione di iniziative e progetti sociali volti a sottolineare la trasversalità formativa delle Scienze dell’Educazione e la loro utilità all’interno di contesti professionali  diversificati.
È anche la dimostrazione della sintesi operabile tra le tre specifiche aree di studio della Pedagogia Giuridica,della Pedagogia Forense e della Pedagogia Penitenziaria, che trovano radici comuni  nella Costituzione della Repubblica Italiana e nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

DAL PUNTO DI VISTA DIDATTICO COME È ARTICOLATO L’ITER  FORMATIVO?

Il programma è curvato alle esigenze educative di particolari target di destinatari e prevede lezioni tematiche in presenza, moduli di formazione a distanza, esercitazioni pratiche e simulazioni d’interventi in aula, analisi e discussione di casi reali tratti dall’attualità.
Si avvale anche della presentazione di ricerche sociali, progettazioni educative e metodologie nate dall’esperienza e dalla riflessione di professionisti che operano nel campo della Giustizia, con la finalità di sollecitare e favorire la realizzazione di interventi pedagogici specialistici integrati con  altri saperi.

QUALI SONO GLI ELEMENTI CONNOTATIVI DEL MASTER  RISPETTO AD ALTRI PERCORSI FORMATIVI SIMILARI  ?

La cifra distintiva del master è sicuramente la scelta metodologica di favorire l’incontro non solo  tra gli studenti e i docenti esperti ma anche con diversi destinatari degli interventi di Pedagogia giuridica, forense e penitenziaria, per  ascoltarne l’esperienza concreta.
Si è rivelata didatticamente molto efficace e particolarmente apprezzata dai corsisti anche l’opportunità di andare a visitare alcune istituzioni carcerarie e sedi giudiziarie, che consente di entrare in contatto diretto con gli operatori giuridici e psico-sociali che in esse agiscono, utilizzando prioritariamente approcci pedagogici. In particolare, annualmente vengono svolte visite di istruzione presso l’Istituto penale per i minorenni di Roma, la sezione femminile del carcere di Rebibbia – ove sono accolte le madri detenute con i loro figli – l’Ufficio di servizio sociale per i minorenni di Roma e la sezione maschile del carcere di Rebibbia, dove si ha anche la possibilità di interloquire con i detenuti che fanno parte del gruppo teatrale STABILE ASSAI.
Nell’ambito di seminari tematici organizzati presso l’INPEF, inoltre, i corsisti hanno la possibilità di incontrare nuclei familiari che hanno compiuto le scelte generose dell’adozione e dell’affidamento di minori, altra importante occasione di confronto con la realtà e la complessità  della professione pedagogica.

PER PERSONE CHE GIÀ POSSIEDONO UN’ISTRUZIONE UNIVERSITARIA QUALI  RICADUTE FORMATIVE PUO’ AVERE  IL MASTER?

Il master si prefigge di offrire competenze e strumenti per dare spessore e significato ai numerosi e necessari interventi pedagogici da attuare all’interno degli universi (dietro o fuori le sbarre) che hanno bisogno di giustizia, legalità e concretezza per delineare autonomi progetti di vita.

QUALE’ BILANCIO DOPO L’AVVIO DELLA PRIMA EDIZIONE?

Assolutamente positivo vista l’adesione convinta di numerosi “corsisti professionisti” (assistenti sociali, avvocati, educatori, docenti, psicologi, operatori dell’informazione) che stanno contribuendo, con entusiasmo e convinzione, al progetto di delineare la figura di un esperto sia nell’analisi delle implicazioni educative presenti negli interventi giurisdizionali e istituzionali, sia  nella progettazione e nella gestione degli interventi pedagogici possibili in ambito giuridico, forense e penitenziario.
Al Pedagogista giuridico, forense e penitenziario, infatti, potrà essere richiesto di dare risposte efficaci mediante interventi capaci di decifrare i vissuti di disagio esistenziale di  adulti e  minori coinvolti, a vari livelli, nel e dal contesto giudiziario.
Il suo è il ruolo di “un professionista formato che collabora con gli altri professionisti che orbitano nel mondo giudiziario e sociale” per mettere a loro disposizione le proprie competenze, nell’interesse specifico sia dei singoli che del più generale interesse sociale.

 

Ufficio Stampa INPEF

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